Fibre e prebiotici nel trapianto di cellule staminali: cosa ne sappiamo?
Il ruolo delle fibre e dei prebiotici nell'ambito del trapinato di cellule staminali è ancora controverso. Viene presentata una revisione della letteratura condotta seguendo le linee guida Prisma
La chemio e la radioterapia sono associate a tossicità gastrointestinale (come
mucosite e diarrea), compromettendo l’aderenza, l’efficacia terapeutica e aumentando
il rischio di malnutrizione. Alterazioni del microbiota intestinale giocano un ruolo
chiave in queste complicanze, e fibre, prebiotici e probiotici rappresentano un
potenziale approccio nutrizionale per migliorarne la composizione. Lo studio ha
condotto una revisione sistematica con l’obiettivo di fornire una panoramica
dell'attuale evidenza sull'uso di fibre e prebiotici come strategia di terapia di supporto
in pazienti sottoposti a terapia oncologica, compreso HSCT. Sono stati inclusi 14 studi
(n = 1369 pazienti) di cui 2 condotti in ambito trapiantologico
Nei due studi relativi a HSCT è stata considerata la supplementazione con prebiotici.
Sono stati osservati benefici in termini di riduzione della durata della diarrea (ma non
della severità), della mucosite orale e, in alcuni casi, dell’incidenza di aGVHD, sebbene
con risultati contrastanti. Gli effetti sulla diversità del microbiota (Shannon Index) sono
stati eterogenei. È stata rilevata una differenza significativa al giorno 0 nei taxa
batterici tra gruppi (es. Ruminococcus spp., Clostridiales, Enterobacteriaceae).
L'intervento era generalmente ben tollerato e privo di eventi avversi seri, anche se la
qualità metodologica degli studi resta variabile, e solo due studi hanno coinvolto
direttamente pazienti trapiantati.
Nonostante il razionale biologico e l’interesse crescente, le evidenze attuali non
supportano l’impiego sistematico di fibre, prebiotici o probiotici nei pazienti HSCT.
Tuttavia, fibre e prebiotici, grazie alla buona tollerabilità e al potenziale effetto
modulante sul microbiota, possono essere presi in considerazione in contesti
selezionati o in ambito di studi clinici controllati. L’utilizzo di probiotici nel setting del
trapianto rimane ancora controverso per motivi di sicurezza. Sono necessari trial
randomizzati di buona qualità, con endpoint clinici definiti, per chiarire l’efficacia, la
sicurezza e il timing ottimale di queste strategie nutrizionali nella fase peritrapiantologica.